Mercoledì 16 Ottobre si celebra la Giornata Mondiale dell’Alimentazione. L’importante anniversario ricorda la data di fondazione dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO), istituita a Québec il 16 ottobre 1945. In tutte le classi del nostro istituto è stata distribuita una merenda a base di frutta. Un piccolo segnale per far comprendere come le nostre scelte alimentari hanno conseguenze sulle preziose risorse naturali del nostro ambiente. Inoltre, il tema di quest’anno – “Diritto al cibo per una vita e un futuro migliori” – punta i riflettori sul cibo e sulle sue caratteristiche di diversità, nutrizione, disponibilità, accessibilità e sicurezza. Nei nostri campi, nei nostri mari, nei nostri mercati e sulla nostra tavola dovrebbe essere disponibile una maggiore varietà di alimenti nutrienti, affinché tutti possano trarne beneficio. Nel mondo circa 2,8 miliardi di persone non possono permettersi un’alimentazione corretta. L’alimentazione scorretta è la principale causa di tutte le forme di malnutrizione: denutrizione, carenze di micronutrienti e obesità, oggi presenti nella maggior parte dei paesi e trasversali rispetto alle classi socioeconomiche. Eppure oggi, troppe persone soffrono la fame e non possono permettersi di seguire una dieta sana. Le persone più vulnerabili sono spesso costrette a consumare solo alimenti di base o prodotti a buon mercato – spesso malsani – mentre altre non hanno accesso a generi alimentari freschi o diversificati, non dispongono delle informazioni necessarie per adottare un regime alimentare nutriente o magari optano per la praticità. La fame e la malnutrizione sono inoltre aggravate da crisi prolungate nel tempo causate da fattori concomitanti come conflitti armati, fenomeni meteorologici estremi e shock economici. Nel loro complesso, i sistemi agroalimentari sono vulnerabili alle calamità e alle crisi, in particolare agli effetti del cambiamento climatico, ma allo stesso tempo generano inquinamento, degrado dei suoli, delle risorse idriche e dell’aria, e concorrono alle emissioni di gas a effetto serra e alla perdita di biodiversità. Con la trasformazione dei sistemi agroalimentari è realmente possibile mitigare il cambiamento climatico e garantire mezzi di sussistenza pacifici, resilienti e inclusivi per tutti. Insieme, grandi e piccoli, riflettiamo sulle nostre azioni, così da contribuire alla sicurezza alimentare e all’accesso delle risorse idriche per tutti, senza lasciare nessuno indietro.
0