Il 10 Febbraio si celebra il “Giorno del Ricordo”, ricorrenza istituita dalla Legge 30 marzo 2004, n. 92, allo scopo di “conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale”. La data prescelta è il giorno in cui, nel 1947, fu firmato il trattato di Parigi, con il quale si assegnarono alla Jugoslavia l’Istria, il Quarnaro, la città di Zara con la sua provincia e la maggior parte della Venezia Giulia, in precedenza appartenenti all’Italia, dopo le violenze perpetuate dopo la firma dell’armistizio di Cassibile del 3 Settembre 1943. Con la stessa legge si riconosce il Museo della civiltà istriano-fiumano-dalmata con sede a Trieste e l’Archivio museo storico di Fiume con sede a Roma.
Il nostro Istituto comprensivo non dimentica l’orrore delle foibe e nei vari plessi di primaria e alla secondaria di primo grado sono numerose le iniziative per non cancellare una traccia così tristemente indelebile nel nostro passato. Le parole di Lina Galli (poetessa ermetica originaria di Parenzo, trasferitasi a Trieste nel 1931, le cui opere narrano il dramma dell’esodo giuliano-dalmata) ci aiutano a ricordare.
LA FINE DI UN POPOLO
O fratelli italiani
quando ci foste fratelli?
Si cancella una gente
e voi irrompete con le macchine festose
nei balli dei night.
Una terra si perde
e non una parola per noi.
Quando ci foste fratelli?
Lo strazio dilania noi soli.
Non conoscete questo patire.
Una generazione ancora e più non saremo.
Fra pagine di storia resteremo
tra vuoti nomi.
Nelle nostre città morenti
secoli e secoli le fuse
animi vi sigillarono ogni pietra.
Abbandonate si disfano.
Eppure intorno la bellezza del mare
germoglia eterna.
Chi ci ricorderà? Nei cimiteri deserti
diventeremo anonima terra.
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