Anche quest’anno gli alunni di prima media hanno partecipato, dietro la guida dei docenti di scienze e dell’esperto Fabio Calvino, al progetto di Healthy Seas, un sodalizio che promuove iniziative per aiutare a rimuovere dai mari plastica e resti di materiali per la pesca. Un rapporto delle Nazioni Unite stima che ogni anno più di 580 milioni di chilogrammi (un decimo dei rifiuti marini) di attrezzi da pesca vengano scaricati nell’oceano. Le attività principali di Healthy Seas sono tre: il recupero di reti da pesca abbandonate, note come “reti fantasma”, grazie al lavoro di subacquei volontari; l’organizzazione di programmi educativi nelle scuole per insegnare ai bambini l’importanza di mantenere puliti gli oceani; e, infine, la collaborazione con pescatori e comunità costiere per prevenire l’abbandono di reti da pesca. Gli studenti hanno potuto riflettere su questo interessante tema nell’ambito dell’unità di apprendimento sulla sostenibilità ambientale e si stanno impegnando a “Scrivere ai bambini del futuro”, un’idea dell’associazione denominata Operation Deep Blue Legacy che nasce non solo per preservare e tutelare i nostri mari, ma anche e soprattutto al fine di sviluppare empatia per le generazioni future alle quali deve essere garantito un mondo più pulito.